La storia della costituzione dall’esilio di Mussolini all’entrata in vigore della Carta Costituzionale.
Perché era necessario promulgare una nuova costituzione?
- Necessità di ricostruire l’Italia: diventa fondamentale risollevarsi dopo il conflitto mondiale e la lotta al nazi-fascismo.
- La Monarchia aveva perso credibilità: il re abbandona l’Italia nel 1943, proprio quando il paese ne ha più bisogno, lasciandolo simbolicamente indifeso e senza una guida autorevole.
- Necessità di una costituzione rigida: fino al 1946 rimane in vigore lo Statuto Albertino, una costituzione flessibile e facilmente manovrabile da chi sale al potere (come aveva fatto Mussolini).
- Entrata in Parlamento dei partiti del Comitato di Liberazione Nazionale: Con l’accesso dei partiti anti-fascisti al Parlamento diventa necessario promulgare una nuova costituzione che si discosti dalla vecchia tradizione monarchica.

Tappe Storiche
25 luglio 1943
Caduta di Mussolini e armistizio con gli Alleati (USA, UK, Francia, Russia)
Inizio regime transitorio dopo il ventennio fascista, fino al 1948.
Vittorio Emanuele III nomina il maresciallo Pietro Badoglio per presiedere un governo che ripristini in parte le libertà dello Statuto Albertino, abbandonando il paese.
Il 3 settembre 1943 il governo Badoglio firma segretamente l’armistizio con gli Alleati, ex nemici fino al giorno prima).
5 giugno del 1944
Umberto II di Savoia viene nominato luogotenente del regno (il luogotenente è colui al quale viene affdato il potere temporaneamente, di solito persona di rango principesco, come in questo caso). In questo modo Vittorio Emanuele III cerca di salvare l’immagine della monarchia eclissandosi dietro il figlio, meno compromesso con gli errori precedenti.
Febbraio 1945
Estensione del diritto di voto alle donne
2 giugno 1946
Referendum per la scelta fra repubblica e monarchia che sancisce la nascita della Repubblica Italiana.
Elezione assemblea costituente in cui dominano tre formazioni politiche principali: la Democrazia Cristiana, che ottenne il 35,2% dei voti e 207 seggi; il Partito Socialista, 20,7% dei voti e 115 seggi; il Partito Comunista, 18,9% e 104 seggi.
l’Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione, composta di 75 membri incaricati di stendere il progetto generale della carta costituzionale. A sua volta, la Commissione si suddivise in tre sottocommissioni:

- Diritti e doveri dei cittadini (presieduta da Umberto Tupini della DC)
- Organizzazione costituzionale dello Stato (presieduta da Umberto Terracini del PCI)
- Rapporti economici e sociali (presieduta da Gustavo Ghidini del PSI).
22 dicembre 1947
Approvazione costituzione con 458 voti favorevoli, 62 contrari e nessun astenuto, su di un totale di 520 votanti.
27 dicembre 1947
Promulgazione della Costituzione
1 gennaio 1948
Effettiva entrata in vigore
Influenze Politiche e Aspetti Principali
La maggioranza che elaborò e votò la Costituzione fu il frutto di un compromesso tra la sinistra e i cattolici sui principi fondamentali, anche se i liberali esercitarono un’influenza decisiva sui meccanismi istituzionali e in particolare sulla separazione dei poteri.

- Aspetti e cariche regolarizzate sin da subito:
- Funzionamento del Governo e del Parlamento
- Il ruolo del Presidente della Repubblica e i rapporti tra tali soggetti
- Le norme previste dalla Carta costituzionale.
- Legge sulla stampa
- La legge elettorale e gli statuti di quattro delle cinque regioni autonome.
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