“Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
articolo 64
Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta.
Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale.
I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.“
Storia
Il dibattito si focalizzò sui commi primo e quarto. Il primo comma fu approvato in seguito ad una proposta dell’on. Costantino Mortati (Democrazia cristiana) il cui intento era evitare che «una maggioranza approfitti del fatto di essere tale per imporre nel regolamento eccessive limitazioni del diritto di discussione o altrimenti attentare al normale svolgimento dell’attività parlamentare».
Con il quarto comma, l’Assemblea volle affermare il carattere parlamentare della forma di governo italiana in cui la collaborazione fra Parlamento e Governo (compresa la partecipazione degli esponenti dell’Esecutivo ai lavori delle Camere e delle relative commissioni) era intesa come una condizione imprescindibile ai fini di una efficace amministrazione della cosa pubblica.
A differenza di altri ordinamenti costituzionali (quali, per esempio, quelli di Stati Uniti e Francia), l’ordinamento italiano non prevede l’incompatibilità fra il mandato parlamentare e gli incarichi di governo.
Spiegazione
Ogni Camera ha il potere di autoregolamentarsi, con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Il regolamento disciplina l’organizzazione interna di ciascuna Camera e detta regole per il suo funzionamento. Dato che disciplinano il funzionamento di organi sovrani, i regolamenti di cui sopra non possono essere modificati da alcuna legge ordinaria.
E’ necessario che, al momento del voto, siano in Aula almeno la metà più uno dei componenti. Quindi, pensando alla riforma che diminuisce il numero dei parlamentari, per poter dare il via libera ad una deliberazione alla Camera sarà necessaria la presenza di almeno 201 deputati, mentre a Palazzo Madama ci dovranno essere almeno 101 senatori.
L’altra condizione posta dall’articolo 64 della Costituzione è che la deliberazione raccolga il consenso di almeno la metà più uno dei presenti al momento del voto. Pertanto, non è richiesta la maggioranza assoluta (quella che riguarda i componenti della Camera o del Senato) ma quella legale, costituita dalla maggioranza dei presenti. Infatti, può accadere che alla seduta siano presenti, ad esempio, 300 deputati ma che, ad un certo punto, 50 di loro decidano di non partecipare al voto.
Ci sono, però, dei casi particolari che vanno tenuti in considerazione. Nel conteggio dei parlamentari che formano la maggioranza legale vengono presi in considerazione anche:
- chi è assente per incarico ricevuto dall’Assemblea parlamentare;
- i membri del Governo assenti per ragioni legate alla loro carica o al loro ufficio;
- chi dichiara di astenersi ma non abbandona l’Aula prima del voto (solo alla Camera);
- i senatori in congedo.
Quanto alla maggioranza speciale è «speciale» perché supera quella ordinaria e riguarda decisioni di particolare importanza o per l’elezione di importanti cariche dello Stato.
Nel dettaglio, è necessaria la maggioranza speciale per:
- adottare o modificare i regolamenti parlamentari;
- ridurre i termini per l’entrata in vigore di una legge;
- autorizzare il ricorso all’indebitamento;
- adottare una legge costituzionale;
- eleggere o mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica;
- approvare ulteriori forme di autonomia locale;
- nominare cinque giudici della Corte costituzionale.
Curiosità
Forse non tutti sanno che è possibile assistere alle sedute del Parlamento anche di persona. Ad esempio, il regolamento della Camera dei deputati prevede che i cittadini possano recarsi, a partire da mezz’ora prima dell’inizio della seduta, in Piazza del Parlamento 24, presso la Sala del pubblico. Qui ci sarà da compilare un modulo di richiesta a cui allegare un documento di identità valido. In base alla disponibilità dei posti, l’autorizzazione viene rilasciata entro 45 minuti circa, dopodiché è possibile accomodarsi nella tribuna riservata al pubblico. Nota importante: prima di accedere alla tribuna, è necessario depositare soprabiti, borse, telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche che saranno custodite in apposite buste di sicurezza numerate. Gli uomini devono indossare giacca e cravatta.
Ad ogni modo, e per consentire a chiunque di conoscere e di seguire l’attività parlamentare, sia la Camera sia il Senato hanno il proprio canale televisivo via web sui rispettivi siti, in cui vengono anche pubblicati i resoconti sia sommari (quelli, cioè, sintetici e pubblicati subito dopo ogni seduta) sia integrali, caricati sul sito a distanza di qualche giorno.
Tuttavia, e nel rispetto dell’autonomia di ogni Camera, è possibile che alcune sedute si svolgano «a porte chiuse», cioè in modo segreto. Succede quando si deve discutere di questioni di carattere strettamente personale o di circostanze che devono rimanere nel più assoluto riserbo, come ad esempio quelle relative alla sicurezza o alla difesa militare.