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Articolo 100

Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione.
La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito.
La legge assicura l’indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte al Governo.

Spiegazione

L’articolo in questione riguarda l’istituzione del Consiglio di Stato, i cui compiti sono quelli di esprimere pareri sulle questioni giuridico-amministrative, e della Corte dei conti, che svolge un’importante funzione di controllo sulla legittimità degli atti approvati dal Governo e sulla gestione del bilancio economico dello Stato.
Il Consiglio di Stato è un organo di «consulenza giuridico amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione».  In particolare il Consiglio é autore di efficaci interventi a tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei privati nei confronti dello Stato. Tra le sue competenze rientrano sia attività di carattere consultivo che giurisdizionale. Il consiglio infatti si pone come organo di consulenza giuridico-amministrativa del governo e, allo stesso tempo, come giudice. L’inserimento nella Costituzione obbedisce a un principio di continuità con l’ordinamento precedente in quanto il Consiglio di Stato fu istituito nel Regno di Sardegna nel 1831.
La Corte dei conti, anch’essa è «un potere autonomo dello Stato» e un «organo di rilevanza costituzionale». La Corte dei conti è la magistratura contabile dello Stato, le cui funzioni principali sono quelle di  controllare i conti pubblici e le spese dell’amministrazione dello Stato individuando sprechi nelle sue Solenni Relazioni annuali e denunciando la corruzione.

Curiosità

La ragione della doppia natura del Consiglio di Stato, che potrebbe sembrare paradossale alla luce del principio di separazione dei poteri, è legata principalmente alla sua storia. Nato come organo consultivo del Re con limitate competenze giurisdizionali queste furono ulteriormente ridotte dopo l’unità d’Italia. Norme successive tornarono poi a valorizzare il suo ruolo giurisdizionale fino a che la costituzione non ne sancì definitivamente la doppia natura.

La Corte dei conti invece fu istituita agli albori dello Stato unitario (legge 14 agosto 1862, n. 800), perché vigilasse sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire ed impedire sperperi e cattive gestioni. In questa funzione, la Corte dei conti assunse la veste di una “magistratura”, essendo emersa, secondo la storica affermazione di Camillo Benso conte di Cavour, la “assoluta necessità di concentrare il controllo preventivo e consuntivo in un magistrato inamovibile”.

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