“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
ARTICOLO 11
Discussione della Assemblea Costituente
L’articolo venne approvato dai costituenti con due soli voti contrari, i quali sostenevano che l’articolo risultava ridicolo, perché l’Italia era ormai disarmata, in seguito alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, ed inoltre non permetteva una netta distinzione tra guerre giuste ed ingiuste. In realtà la grande convergenza dei costituenti nel ripudiare la guerra è spiegata come una presa di posizione antifascista, poiché il fascismo era accusato di aver trascinato l’Italia a combattere la seconda guerra mondiale. I risultati di quella guerra, infatti, furono disastrosi e precipitarono il paese in uno stato di profonda miseria. Dichiararsi quindi radicalmente contro la guerra significava anche il rifiuto di ogni possibilità di un ritorno del fascismo. Inoltre, i democristiani accentuarono l’ immoralità della guerra, mentre comunisti e socialisti, dichiararono la necessità di “una politica di pace” quale aspirazione del popolo italiano, praticando il disarmo indipendentemente dagli obblighi imposti al tavolo della pace. Per questo, nella Costituzione fu resa esplicita la differenza tra guerra di aggressione e di difesa, in cui risulta essere doveroso ricorrere alle armi solo in caso di pericolo.
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